Ogni qual volta abbiamo l'occasione concreta di disegnare uno spazio o un edificio pubblico ci troviamo di fronte a un bivio tra due posizioni opposte: da un lato possiamo decidere di delimitare con precisione il nostro ambito disciplinare, accettare perfino di tradurre acriticamente le richieste più regressive della committenza, dall'altro possiamo mettere in gioco un sistema di relazioni più ampio e aperto, mettendo in discussione i pre¬supposti di un incarico e i suoi forse non inevitabili esiti.