La Sako House dall’architetto giapponese Uno Tomoaki è l’occasione per un dialogo tra saperi e prospettive, linguaggi e discipline differenti - anche se unite dal coinvolgimento per l’arché, il principio, l’origine, il progetto, la volontà di esecuzione: l’architettura e la filosofia. Lo spazio architettonico diventa non solo un’occasione per aprire un luogo di confronto tra pensieri interni alla filosofia o alla progettazione, ma anche un laboratorio o, meglio, un cantiere di sperimentazioni feconde, di contrasti produttivi, per verificare la tenuta di una certa idea dell’abitare o di un modo di vivere come comunità. Inoltre, la costruzione di questa abitazione, che ha come merito principale quello di secretare il desiderio personale di un committente singolare, sembra voler offrire un’ulteriore possibilità di osservare come la cultura del passato riesca a vivere ancora nel Giappone contemporaneo; una nuova occasione di guardare, come da uno spiraglio, un mondo che si avverte al contempo lontano e vicino, chimerico e vero.