L’Hypnerotomachia Poliphili è un testo dal fascino soggiogante e dagli infiniti motivi d’interesse. Tra i molti misteri che avvolgono l’opera e il suo autore spiccano la passione per l’antico, l’interesse per l’archi-tettura, l’egittomania, la personalissima e visionaria cultura archeologizzante. Questo volume approfondisce questi aspetti gettando nuova luce sulla sfuggente e discussa personalità di Francesco Colonna. Portare l’attenzione sul particolare rapporto contenitore-contenuto, sulla restituzione che l’immaginazione dell’autore quattrocentesco propone degli ambienti tanto fervidamente e dettagliatamente descritti rappresenta uno dei filoni principali di ricerca. La visione dell’antico su cui Colonna poggia il suo racconto non deriva soltanto da una pur notevole ed estesa cultura letteraria: si rivela la costante presenza d’una cultura iconografica e architettonica basata su studi mirati, su indagini autoptiche di monumenti antichi, sulla conoscenza di testi epigrafici, rilievi istoriati, immagini numismatiche. Il volume accompagna il lettore in un viaggio che ripercorre il metodo di lavoro dell’elusivo autore del più affascinante libro del XV secolo.