Il libro è il risultato di una riflessione dell'autore sui suoi sessant’anni di attività, fatti di studio, progetti e ricerche dedicate all’architettura. Perché si parla di povertà e ricchezza nell’architettura? Che ruolo hanno le esperienze studentesche, le letture, i viaggi nella formazione di un architetto? Non si elencano e descrivono solo i progetti e gli edifici realizzati, ma ci si impegna in un tema più profondo e più ampio: l’idea di architettura che si esprime in quei progetti. Si parla di sviluppo e vita dei progetti, quelli costruiti ed abitati, architetture vive, e di architetture incompiute, come le composizioni musicali. Che ruolo hanno nei progetti i libri sulle città e quelli scritti dall’autore stesso? Si parla di vuoti e di spazi interni, cioè della porosità delle architetture. Più in profondità, si affronta il lato misterioso della luce, della luminosità, delle trasparenze e oscurità nelle architetture. L’autore prova a rispondere a tutti questi temi, attraverso la sua personale esperienza; per poi scoprire, con ironico sconcerto, che il suo ultimo progetto porta alle estreme conseguenze quanto pensato, fin dall’inizio, nel progetto di tesi di laurea.