Questo volume presenta l’esito di un prolungato lavoro di osservazione, descrizione e trasfigurazione del paesaggio che si percepisce viaggiando tra Roma e Pescara (e dintorni), ovvero tra Pescara e Roma. L’esito consiste in disegni eseguiti sulle pagine dei taccuini, impiegando tecniche diverse. Disegni che si sono accumulati, prima inconsapevolmente e poi deliberatamente, nell’arco di trent’anni, fino a costituire una collezione: ed è proprio l’insieme a restituire il senso del lavoro. Sviluppare questo lavoro ha significato, nel tempo, elaborare un metodo, che l’autore definisce “Attività duale” e che consta di due fasi: una fase di in-put, o “Rilievo del mondo fisico”, cui fa seguito una fase di out-put o “Riformulazione concettuale”. Nell’habitus di un architetto, le due fasi si presuppongono e spesso si confondono: ma è proprio il loro nesso ad assumere un valore metodologico, come spiegato nel testo che conclude il volume. Nell’insieme, questo album di disegni costruisce una sorta di discorso visivo e testimonia della possibilità di trasformare il più monotono pendolarismo nell’occasione per continue osservazioni e invenzioni.