Fantasmagoriche macchine di meraviglie, le esposizioni universali hanno intrecciato il proprio destino alle principali metropoli mondiali, trasformandole e trasformandosi attraverso sottrazioni, stratificazioni e sovrascritture. Nel loro concretizzarsi, gli spettacoli espositivi hanno spesso sovvertito le previsioni iniziali in una continua oscillazione tra permanente e temporaneo, tra successo e fallimento. Questa ricerca sull’Expo 2015 di Milano si chiede se è possibile azzardare un ulteriore scarto e convertire in evento la morte dell’evento. La riflessione progettuale si concentra sulla fase di transizione tra la fine dell’Expo e il riuso dell’area, estraendo nuove occasioni spettacolari dal necessario processo di erosione, demolizione e riciclo.