In un appunto giovanile, all’inizio del secolo scorso, Walter Benjamin descrive l'esplorazione del mondo evocando ‘due tagli’. L’uno contiene gli elementi simbolici e l’altro gli elementi empirici della realtà che ci circonda. Questo modello è stato oggetto di numerose interpretazioni critiche che hanno segnato il dibatto sulle arti figurative del Novecento. Il breve saggio che qui si presenta muove dall'analisi dei modelli cosmologici alla base del pensiero di Benjamin, ascrivibili al poeta lirico Friedrich Hölderlin. L’interpretazione alternativa che ne deriva contribuisce al dibattito sulla produzione spaziale contemporanea nelle discipline del disegno.