La pubblicazione risponde a un duplice obiettivo. Da un lato evidenziare come l’impiego della pietra in architettura, come di qualsiasi materiale in qualsiasi disciplina, sia soprattutto un problema espressivo, ossia di conoscenza e corretto uso di un linguaggio. Dall’altro riscontrare come la pietra, un materiale antico e, almeno per la civiltà occidentale il più illustre dei materiali, abbia nuovamente trovato, alle soglie del terzo millennio, nuovi e stimolanti spunti per ulteriori sviluppi creativi; sviluppi basati sull’applicazione delle più avanzate conoscenze sia in tema di strumenti progettuali che di tecniche realizzative. Ossia, come sempre, passato e futuro che dialogano nel presente.