Il cambiamento climatico non è solo una questione economica o di incolumità. Riguarda la percezione e i modi di abitare, identità e memoria. Secondola teoria della deriva a sud della latitudine, in alcune decadi la temperatura delle città diventerà molto più calda: Parigi prenderà allora il posto di Tolosa, Londra di Bordeaux, Roma sostituirà Tunisi e così di seguito. «Roma è soprattutto un’atmosfera, una luce, un clima: (...) è come una fatalità, una delle molte espressioni di quel carattere eterno che è stato sempre attribuito alla città», così Ludovico Quaroni nel 1969. Ma cosa succederebbe se la sua temperatura media si alzasse ancora? Cosa accadrebbe alla sua celebrata luce dorata? Cosa ne sarebbe della trasparenza del suo orizzonte? Come cambierebbero la vegetazione, i cicli di vita, le alternanza stagionali? Cosa succederebbe alle coreografie involontarie degli abitanti negli spazi aperti, ai rituali sociali, condivisi nella vita di ogni giorno? Il volume racconta il viaggio di Roma diretta in Africa tramite la dimensione impercettibile del cambiamento climatico, esplorata attraverso minuscoli dettagli visuali e sonori con musiche di Jonathan Berger.