Il confino insulare di Paulo David nel bordo più estremo dell’Europa occidentale, sull’isola portoghese di Madeira, è la chiave interpretativa adatta per studiare e comprendere la sua opera architettonica. Al frastuono esasperato dei linguaggi dell’attualità, David antepone un distacco, espresso silenziosamente con un’attitudine progettuale rivolta alla natura, con volumi modellati dai dettami della tettonica e con una composizione che supera la fase astratta della pura rappresentazione, completandosi con i materiali del luogo per sottolineare la necessità di una aderenza al sito.