Uscito dalle mura, a pochi chilometri da Siena, a margine di una lottizzazione artigianale da cui si vede la cinta murata di Monteriggioni, quintessenza della compiutezza del paesaggio senese, Butini è stato obbligato alla temerarietà del confronto con l'edilizia produttiva. Appoggiandosi ancora al terreno arcaico, lavorando sul primo lotto affacciato alla strada per Siena, egli insedia un resistente baluardo al quartiere artigianale sviluppando, tra interno ed esterno, una nuova sospensione dello spazio e del tempo. I testi introduttivi sono di Paolo Zermani e Marco Mulazzani.