L'ampia e affascinante lettura che Franco Purini dà dell’opera di Giovanni Battista Piranesi è duplice. Da un lato, essa è sostenuta da un rigoroso impianto storico-critico e serrata in una avvolgente intelaiatura scientifica, mentre dall’altro è attraversata costantemente da una altrettanto esatta e trascinante tensione conoscitiva, ma visionaria e poetica. E sono proprio queste due componenti insieme, la cui compresenza solitamente mal si concilia, che, anziché limitare l’ampiezza e la profondità della scrittura, ne costituiscono l’aspetto più considerevole, una particolarissima metodica che accentua l’originalità del contributo puriniano alla conoscenza del Maestro veneto e della sua monumentale opera.