Ho sempre amato i materiali poveri, prima e più di tutti gli altri, anche se in ognuno scopri, poi, un proprio grande cuore comunicativo. La cartapesta è stata una travolgente emozione, una prassi febbrile, e così il legno abbandonato, i residui, il ferro grezzo e la latta tenera, brillante come l'argento, fatua e leggera come i petali di rosa che subito appassiscono proprio quando più belli ed intensi.