Le case di Mauricio Pezo e Sofia von Ellrichshausen con la loro presenza autorevole trasmettono significati. Queste strutture organizzano le azioni della vita senza sforzo, ma soprattutto, al di là della loro chiara funzionalità, sono dispositivi di meditazione sul paesaggio e la natura, l'orizzonte e la gravità, lo spazio e la luce, il silenzio e l'intimità. La loro reiterata strategia progettuale di contenere le funzioni di servizio all'interno dello spessore della facciata, offre un duplice vantaggio: da un lato gli spazi sono netti, solenni, "re-mitizzati", dall'altro, lo spesso muro rafforza il senso di protezione, di intimità e privacy. I caratteristici disegni utilizzati della coppia di architetti, che richiamano quelli di Auguste Choisy, enfatizzano i sistemi organizzativi e costruttivi delle case, piuttosto che la lettura immedata,esperienziale, degli spazi e volumi. Le case sono mostrate isolate per esaltare la loro essenza di artefatti, di dispositivi percettivi che ricordano il telescopio o la camera oscura.