L'architettura di Pedacchia non è semplicemente una ricerca di non finito, di caos, un' immersione nella fantasia più sfrenata del disegno, è viceversa un laboratorio in cui si sperimenta e si affronta una ricerca continua. In altre parole Pedacchia ci parla di architetture e di spazi che "potevano" essere, ma di cui la storia ci ha privati, ci ricorda attraverso la sua declinazione architettonica particolare che siamo nel campo dell' arbitrio, offrendoci una lettura complessa e ponendoci di fronte alle nostre personali e numerose interpretazioni. In fondo questo è il motivo della maggiore incomprensione delle opere di Pedacchia: il suo lavoro non indica una formula, un'unica e sicura strada da battere a ritroso; al contrario in maniera molto meno didattica e più poetica veniamo lasciati soli davanti alla storia e alle infinite pieghe di una immaginazione instabile e mutevole. Una fantasia che si manifesta in forme che esprimono un ingegno a tratti sovversivo.